In giro per Gropello

Informazioni generali

Gro

 

Situato nel cuore del territorio della Lomellina, Gropello è uno dei centri più importanti di tutta l’area, terra di transito spesso in passato soggetta a saccheggi e incursioni. Il territorio di Gropello è distinto in due zone: una di valle, nell’antico letto del Ticino ricco di risorgive e di fontanili; l’altra di costa che costituisce l’argine naturale del fiume e da questo terrazzamento naturale si è sviluppato l’abitato.

Il territorio naturale era caratterizzato da marcite, dossi, aree incolte, boschi spontanei. Il sito è di origine gallica e romana, come testimoniano i numerosi ritrovamenti della zona.

È ignoto l’antico nome della località: secondo alcuni il nome Gropello vorrebbe significare “groppa” o posto elevato, altura. I romani lo chiamavano anche “Repellium” perché situato sul ciglio di un terrazzo alluvionale. Secondo una leggenda, il nome Gropello deriva dal “groppo al cuore” provato da un soldato che, lasciando l’amata a Garlasco, le disse “Garalascio” (Cara ti lascio), alla cascina Miradolo provò “Mira dolorum magnitudine”, a Gropello sentì un “groppo al cuore” e a Carbonara si gettò su una catasta di carbone. Grop

Il primo documento in cui si menziona Gropello, risalente all’anno 891, riguarda la devoluzione del feudo a certo Sangone da parte di Berengario I. In questo documento si fa riferimento al borgo definendolo come “curtis”, un modello di organizzazione della grande proprietà fondiaria diffuso tra VII e XI secolo. Il modello è costituito dalla bipartizione dell’azienda agraria: le terre sotto la diretta gestione del padrone, pars dominica, e i fondi assegnati alle famiglie di coltivatori dipendenti, pars massaricia.

È pur certo che prima del secolo XI il borgo appartiene ai conti di Rovescala, padroni di molte terre nell’Oltrepò e nel Pavese, che ne fanno donazione nel 979 ai canonici del Capitolo della Chiesa della SS. Trinità in Pavia.

Dopo la pace di Costanza, nel 1183, Gropello  viene aspramente conteso tra i Langosco e un ramo dei Beccaria, con esponente il giovane Lanfranco, che solo nei primi decenni del XIV secolo affermano il loro dominio su gran parete del territorio pavese. Nel 1470 passa a Galeazzo Maria Sforza. A seguito del matrimonio tra Orietta Beccaria e Gaspare Visconti il feudo va al loro figlio Pietro.

Nel medioevo sorge il Castello, come baluardo di protezione dalle frequenti battaglie e dalle rapine condotte dalle soldataglie. Dopo il periodo dei Comuni, diventa luogo di ritrovo del signorotto del luogo e di allegre brigate, stanche del frastuono delle armi e degli ozi di città. Viene più volte riadattato, prima dai Visconti e poi dagli Sforza. È munito di ponte levatoio, di torri merlate e di una strada sotterranea.

Il paese ha legato la propria storia ed il proprio nome ai fratelli Cairoli, patrioti del Risorgimento; per onorare questa famiglia nel 1888 venne cambiato il nome da Gropello Lomellino a Gropello Cairoli.

Ad oggi il paese ospita circa 4.500 abitanti ed è ancora luogo di transito per la presenza della Via Francigena.

La Via Francigena citata per la prima volta nell´876 d.C., è conosciuta come la via che parte da Canterbury e giunge fino a Roma (tomba di San Pietro). A partire dal IX secolo, la strada comincia ad essere nominata “via Francigena”, ovvero strada che proviene dal regno dei Franchi. Strada millenaria, fu percorsa nei secoli da mercanti, sovrani, religiosi e pellegrini che si recavano a Roma e poi proseguivano per la Terra Santa o che, in un percorso inverso, risalivano verso Santiago de Compostela. Il Comune ha consolidato il rapporto con la AEVF (Associazione Europea Vie Francigene),che favorisce attraverso una comunicazione strutturata le informazioni relative alle iniziative lungo tutto il percorso.Via Franc

Quanto rimasto dell’archivio dell’ Ospedale dei SS. Giorgio e Lanfranco, presumibilmente situato in Via Lanfranco Beccari,  ha consentito di raccogliere alcune informazioni sul passaggio dei pellegrini dal secolo XVI al XVIII nel comune di Gropello. Tra il 1700 e il 1710 l’Ospedale diede ricovero complessivamente a circa 3.037 pellegrini; nei dieci anni 1735-1743 altri 3.502 trovarono alloggio a Gropello e negli ultimi anni precedenti alla chiusura del ricovero vennero registrati 10.403 pellegrini. Ancora oggi ogni anno  migliaia di pellegrini, passano per la città percorrendo l’antica Via. Il paese si sviluppa lungo la via principale dove è presente la torre dell’orologio, denominato da molto tempo Galileo per la stampa raffigurante lo scienziato.

La sagra del paese si festeggia tuttora a San Giorgio, patrono della città, il 23 Aprile.

Lo stemma

Stemma

Lo stemma comunale è uno scudo bianco in cui è raffigurata una croce rossa con fascia scorciata. In ciascuna delle quattro partizioni sono rappresentate delle T una dritta e l’altra rovesciata, per un totale di 8. Si ritiene che le T riportino all’emblema dei frati di Sant’Antonio e che Gropello fosse sede di un monastero dedicato a tale ordine. Le T potrebbero anche rappresentare squadre e martelli, attrezzi edili, simboleggiando la categoria di “Muratori e scalpellini” che come associazione dei “Liberi muratori” potrebbero aver avuto rilevanza nel contesto storico-sociale.

Itinerario consigliato

Cartello Qr CodeIn questa sezione sono riportati i principali punti di interesse  della zona ed il percorso consigliato per raggiungerli. In corrispondenza di ognuno, troverete un cartello interattivo che vi permetterà di ascoltare le informazioni principali utilizzando il vostro smartphone;

 

 

Il Percorso :

Mappa Completa

Si ringraziano
Susanna Seghizzi, Alberto Razzini, Leonardo Cammi, Paola Baldi, Laura Borciani, Antonio Bergamaschi per le fotografie di Claudio Farina e Pierluigi Lazzarin, Mariangela Sacchi, il Sindaco Chiara Rocca e l’Ing. Claudio Bruni.