LA CAPPELLA CANTONI-PANZARASA VENTICINQUESIMA CLASSIFICATA TRA I LUOGHI DEL CUORE FAI

93881d00 5637 4956 9fe2 Cd631efec49bLa Cappella Cantoni -Panzarasa si erge in nel Cimitero Vecchio di Gropello Cairoli accanto alle tombe e lapidi di altre importanti famiglie locali. Con buona ragione si presume che Carlo Cantoni (1840-1906 filosofo e Senatore del Regno d’Italia) abbia fatto edificare la da lui definita “cappelletta”, ove sono visibili le lapidi dei genitori, dei fratelli e di alcuni eredi ampliando la primordiale tomba di famiglia. Con l’avvento degli eredi, si suppone in particolare con Silvia Cirla di origini inglesi, la cappella originale edificata secondo lo stile ottocentesco, sobria, con pavimento in marmo e timpano riportante il nome della Famiglia, venne ampliata, prima della metà del 1900, secondo i criteri dell’art noveau. Alla muratura si preferirono le più luminose vetrate di vari colori e la pavimentazione, nel rispetto del marmo originario, venne completata con ceramiche dai motivi floreali. Il bianco delle pareti venne sostituito dal color oro e un lampadario di pietre variamente colorate venne collocato ad illuminare il monumento. La suggestiva scultura di Enrico Cassi, già commissionato dalla moglie del filosofo, Cristina Magenta, sembra voler riassumere la storia di Carlo Cantoni. Il mezzo busto troneggia all’estremità superiore e l’alto basamento ne “racconta” la vita. Su di un lato è scolpita la figura di Carlo Cantoni mentre passeggia meditando sotto i porticati dell’Università di Konisberg, su quello opposto viene raffigurato

46e79fef F435 4101 Addb 0c9232648c82

presso l’Università di Pavia. Sul fronte, sono stupendamente rappresentate abbracciate le due Isabella, figlie del filosofo, morte in giovanissima età. Accanto, a conclusione di una vita serena e dedita all’amore per la famiglia, sono scolpiti i coniugi, Carlo e Cristina, nella semplicità di una vita vissuta lontano dagli sfarzi, da abiti lussuosi ma modesta e ricca

d’amore. Lo scritto, fatto scolpire dalla moglie è semplice pur nel rispetto dell’importanza del marito. Un particolare che differenzia l’oper

a funeraria consiste nel fatto che non siano riportate date di nascita e morte delle due uniche figlie. Quasi a significare che nel cuore dei genitori esse erano e saranno sempre vive.