Biblioteca: sabato 1 ottobre ore 16,00 presentazione del libro “Il mistero del bosco oscuro” di Paola Mizar Paini

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PRESENTAZIONE DEL LIBRO “IL MISTERO DEL BOSCO OSCURO” DI PAOLA MIZAR PAINI

Sabato 1 ottobre alle ore 16,00 la biblioteca comunale di Gropello Cairoli propone la presentazione del libro “Il mistero del bosco oscuro” di Paola Mizar Paini che si terrà presso la Sala Cantoni in Via Cairoli 25 (adiacente la biblioteca). Il romanzo, un mistery al confine fra giallo ed horror, è ambientato a Gropello e dintorni ed è rivolto ai ragazzi a partire dai 9/10 anni ma può esser letto ed apprezzato da tutti.

Paola Mizar Paini nasce in un nebbioso 28 novembre a Marcignago (PV) ed attualmente risiede ad Alagna Lomellina. Si definisce felicemente single, ma pazzamente innamorata dei suoi due nipoti: Omar e Amily. Adora i thriller e tutto ciò che riguarda paranormale e mistero, la musica e le cene in compagnia di amici.

Ama il sole e il mare, il rumore della pioggia sui vetri e anche la pianura con le sue nebbie. Odia le zanzare, le diete e la palestra. Scrive prevalentemente di notte con le cuffiette alle orecchie, alternando brani di musica classica alla New Age.

Ricordiamo che con Fratelli Frilli Editori ha pubblicato i noir Angeli innocenti e “La casa delle Ombre”. Nel 2018 ha realizzato un’antologia di racconti dal titolo: “Dieci storie a mezzanotte”. Nel 2020 ha scritto a quattro mani, con l’autore Pier Emilio Castoldi, il thriller: “Emily”. Infine “Cronache dal passato” e molti dei suoi racconti sono stati inseriti in varie antologie.

Paola, senza svelarci troppo ti andrebbe di descriverci i motivi di maggior interesse del tuo romanzo? Agli amanti di quale genere è più indicato?

-Uno dei momenti più difficili per un autore è quello di raccontare la trama di un libro senza svelare troppo…ci provo!

La vicenda inizia con la scomparsa di tre liceali partiti alla ricerca di Margherita Salvadeo, una strega vissuta 200 anni prima all’interno del Bosco Negri, chiamato anche “il Bosco Oscuro.” In paese, da più di cinquant’anni nessuno vi mette piede perché sanno che lì si nasconde qualcosa di terrificante. Ma la curiosità e il desiderio di risolvere l’enigma della scomparsa dei liceali porterà tre giovani “indagatori dell’incubo” a doversi destreggiare tra leggenda e soprannaturale, stando ben attenti a non farsi scoprire dai rispettivi genitori e dal responsabile della biblioteca comunale, presso cui raccolgono notizie storiche sul mistero, che disapproverebbero quella temeraria iniziativa.

A loro si aggiungerà il bellissimo Eraldo un motociclista dagli occhi blu che a sua volta custodisce un incredibile segreto.    

L’atmosfera che si respira leggendo questo libro è un misto di horror gotico. Diciamo una favola dark che fa paura ma anche insegna. Fa paura perché quello che non si conosce spaventa, ma insegna a non giudicare dalle apparenze; il “buono” non è sempre perbene e i cattivi a volte non sono poi così cattivi.

Insomma è un libro che potrebbe davvero piacere a tutti; ai ragazzi ma anche agli adulti.

Il tuo libro “Il mistero del bosco oscuro” è ambientato in larga parte a Gropello Cairoli e dintorni. Vuoi rivelarci come mai hai scelto la località di Gropello per ambientare gran parte del giallo e quali sono i luoghi di cui scrivi?

-Così come accade con tutti i miei romanzi la vicenda è saldamente collocata nel mio territorio, non di origine (sono nativa di Marcignago) ma di adozione: la Lomellina.

Ho avuto il piacere di abitare a Gropello Cairoli per alcuni anni, frequento da sempre la fornitissima biblioteca “Cantoni” e l’idea di ambientare proprio lì un romanzo mi stuzzicava molto. Oltre a Gropello e la biblioteca nel romanzo si possono riconoscere altri luoghi: la Cascina Venara, bellissimo territorio del Comune di Zerbolò, nonché la casa di riposo “Sassi,” e naturalmente il Bosco Negri, un’oasi naturalistica attrezzata all’interno del Parco del Ticino.

I personaggi citati sono anche persone reali di Gropello Cairoli e dintorni o son tutti inventati?

-Tutti i personaggi dei miei libri sono reali, tratteggiare ed enfatizzare la loro personalità mi diverte moltissimo. Diceva Hemingway “Quando scrive un romanzo, uno scrittore deve creare persone viventi; persone non personaggi. Un personaggio è una caricatura.” Quindi, Leonardo (e sarà molto divertente spiarlo nel suo reale ruolo di bibliotecario) Anna, Elvis e Cinzia esistono davvero, non sono personaggi, ma persone…e il bel motociclista dagli occhi blu, chi sarà? Anche questo è un mistero che verrà svelato solo all’ultima pagina del libro.

Approfitto dell’occasione per ringraziare l’amico Gabriele Sanzo, un giovane ma eccezionalmente bravo fumettista di Nizza Monferrato che con le sue bellissime illustrazioni ha sicuramente arricchito il contenuto.